E io vivo fra le nuvole, vivo senza regole, infinito viaggio verso te...

 



Ci siamo conosciuti per sbaglio a settembre, poi tu ti sei "appassionato alla mia personalità spontanea" e sono susseguiti mesi di messaggi, telefonate che io da parte mia almeno, vivevo in totale e completa amicizia.

A febbraio decido di accettare il tuo invito perpetrato per diversi mesi in verità, e ci conosciamo di persona.

Io me la ricordo ancora quella sera che un uomo altissimo mi stava venendo incontro e dentro di me una vocina "No Antonè, questo non è proprio il tuo genere di uomo, quello che solitamente piace a te".

Ma poi hai iniziato a parlare... educato, gentile, a modo, garbato. Guardavo i tuoi occhi, il tuo modo di gesticolare e come mi guardavi e tutto quello che avevo pensato appena ti avevo visto, pian piano svaniva...

L'ultima sera ci siamo dati un bacio come due adolescenti e in quel momento ho capito tutto ciò che c'era da capire.

Da lì sono partiti tutti i nostri classici scazzi durati 15 giorni, ma inevitabilmente siamo tornati a sentirci.

Arriva il nostro tanto desiderato weekend insieme e lì si scatena l'inferno... non credo di essere mai stata così male nella mia vita come in quei 20 giorni di separazione.

E poi?

Poi ovviamente torniamo a sentirci e il 1 giugno ci rivediamo... tu, imbalsamato che sembrava avessi visto il demonio e io che invece stavo capendo che il passo che avevo deciso di fare da lì a qualche giorno, era giusto per capire effettivamente di che morte dovevamo morì.

Il giorno prima della mia follia, ti chiamo e ti dico cosa sarebbe successo l'indomani... bammmm, crisi profonda, ma io non mollo e arrivo da te. Neanche a dirlo, avevo fatto bene... e si ricomincia.

Ecco, potrei continuare a raccontare cos'è stato il mese di luglio, ma non credo sia importante...

Io non lo so dove stiamo andando, non lo so come andrà a finire... sei tutto ciò che non avrei mai voluto nella mia vita, perché io avevo bisogno di un uomo senza problemi nell'esternare un ti voglio bene, un bacio, una coccola... avevo bisogno di un uragano che mi travolgesse senza farmi capire un cazzo, invece sei arrivato tu, il commercialista come ti chiamo sempre 🙄

Ma tu sei anche quello che non molla come me: "Abbiamo le basi, vediamo che succede, nonostante i problemi che dobbiamo risolvere".

Mi fai incazzà a volte, dio solo sa quanto, non perché tu sia bugiardo, perché ometti cose per pudore o imbarazzo, o semplicemente per paura di ammettere certe cose a te stesso.

"Tu sei gelosa e possessiva", mai negato io, tu invece che leggi e vedi tutto? 😝

Io davvero non so come andrà a finire, ma ho imparato che un uomo va accettato per ciò che è, pregi e difetti; che una telefonata serale mancata, non è sintomo di corna o disinteresse, ma magari ci si è addormentati per la stanchezza di una giornata lavorativa; che il non dire a domani non significa che domani non ci sei, e potrei continuare all'infinito...

Dico solo che nonostante gli scazzi, i problemi, sono passati 11 mesi e stiamo ancora qua... significherà qualcosa no? ❤


Ora però il finale di questa storia bellissima, ma complicata, lo conosco... il 18 agosto ho chiuso le comunicazioni...


Il titolo del post è una frase del brano di Alex Baroni "Pavimento Liquido"

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