Ciò che sente il cuore nonostante il dolore di una perdita...

 



Ti sei chiuso a riccio, mi hai messo in un angolo rimanendo tu da solo in compagnia unicamente dei tuoi pensieri. E sai perché? Perché probabilmente ti faccio paura... già, quest'omone grande e grosso, tutto d'un pezzo, ha paura di 1.58 di donna. 

Io non agisco così, io le paure le affronto, le combatto, le vivo. Tu hai un sentimento per me, ed è questo che ti destabilizza e muove tutti i tuoi sensi di colpa.
La tua testa dice che non devi, non puoi, non è corretto, perché hai perso un pezzo importante della tua vita. 

La tua vita ha seguito il suo "filo logico" di come DEVE essere una vita "normale": università, fidanzamento, matrimonio, figli, lavoro, vacanze insieme, e nel mentre, qualche relazione extra coniugale, tanto per abbattere la routine matrimoniale... tutto nella norma, il 90% delle coppie vive in questo modo. Ma la vita poi ti mette alla prova e può riservarti brutte e belle sorprese che vanno superate (le prime) e vanno godute (le seconde).

Tu invece no... il tuo concetto di vita è che ora, con la perdita che hai subito, devi soffrire vita natural durante perché è così che funziona e deve funzionare. E invece no! La vita va avanti, continua e bisogna tirare fuori il meglio di sè per onorarla.

Vedi, tu mi hai cercata, voluta e vissuta per un anno, a distanza di centinaia di km, tu mi hai detto tante cose che io mai ti ho chiesto, e in uno dei tuoi ultimi vocali mi dici che sei stato male, hai sofferto quando io me ne sono andata. Io ho visto i tuoi occhi durante le nostre due videochiamate e ho letto la voglia di avermi lì con te e non solo per una questione puramente di sesso! In quegli occhi c'era di più, molto di più... forse anche qualcosa in più rispetto a quello che provo io.

Ma la tua testa dice che non devi, non è giusto, non è corretto, non è così che si comporta un uomo che ha subìto una perdita da così poco tempo. Beh, la vita non funziona così, la vita ti sconvolge i piani e tu sei libero, per carità, di decidere cosa è meglio per te.

Sai qual è la cosa che mi dispiace e allo stesso tempo mi fa riflettere? Che l'anno scorso non ero nessuno e mi hai concesso di starti vicino nel dolore, ora no, mi hai chiuso la porta in faccia e non mi vuoi. E sai perché? Perché io sono ora, a differenza di prima, il tuo "elemento di disturbo", quella che non ti concede ciò che secondo te dovresti fare: stare male! Perché quando mi senti, quando mi vedi, il tuo cervello va in off, e non va bene, non è così che deve essere, secondo il tuo concetto di vita.

Indubbiamente sarebbe stato più facile, più gestibile e meno complicato, una scopata ogni tanto, ma non tutto, purtroppo per te, si può controllare.

Ora cosa farai? Cercherai un'altra Antonella con la speranza di non provare dei sentimenti andando avanti?

Sai cosa? Ho fatto e sto facendo il mio viaggio introspettivo, mi fa male non viverti, ma allo stesso tempo sono serena e tranquilla perché so, ne ho la certezza matematica, che tu, nonostante il tuo dolore, mi pensi, ti manco, sono importante e provi un sentimento per me, che non vorresti, ma c'è, esiste! Io lo so e prima o poi lo saprai e accetterai anche tu. 

Non ti scrivo "ti voglio bene" perché quello che c'è tra noi, non è "solo" bene...


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